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giovedì 11 gennaio 2018

La rivoluzione Iraniana e D'Alema ?

Oggi rilancio un aggiornamento sulla situazione di rivolta in Iran che mi giunge da Davood Karimi, presidente dell’associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia, inquietante per le troppe domande che sùscita senza ( almeno per ora) risposte istituzionali.
Leggere con attenzione, grazie.
AMg

L'Iran è in rivolta e D’Alema si reca a Teheran nel cuore della grande rivolta iraniana!
Con quale missione?
Perché?
Per conto di chi?
Opportunità?
Quanti soldi in cambio di questa comparsata?
È una legittimazione della repressione?
Perché proprio oggi?

Queste sono domande ricorrenti che mi pongono i colleghi giornalisti e anche gli amici che seguono l’evolversi della nuova rivoluzione del popolo iraniano.

Cerco di sintetizzare in poche parole:
in un regime repressivo e dittatoriale religioso la propaganda ha lo stesso peso della repressione, forse anche di più.

Parallelamente alla dura repressione della rivolta il regime degli ayatollah ha ben pensato di radunare i suoi lobby stranieri, da anni sulla busta paga del ministro della propaganda islamica, per  dimostrare, attraverso i suoi canali di disinformazione, la fine della rivolta. Un tentativo assolutamente inutile che dimostra quanto sia critica la sua stabilità e quanto sia fondamentale portare allo scoperto gli uomini che lo rappresentano nel mondo economico e politico internazionale tra cui D’Alema è un punto di riferimento fondamentale in Italia.
Il viaggio di D’Alema e altri uomini come lui è stato giustificato come ospiti della “ conferenza internazionale sulla sicurezza nel mondo” tenutasi in questi giorni a Teheran.
Il colmo è che il padrino del terrorismo islamico internazionale diventi all’improvviso il promotore della “ sicurezza mondiale “!

In Iran c’è un detto che dice: ”devo credere al tuo giuramento sui santi o alla coda del gallo nascosto sotto il cappotto”?
La storia: un giorno un ladro ruba il gallo di un contadino e poco dopo viene fermato dalle guardie e portato dal giudice.
Il giudice:” hai rubato tu il gallo?”
Ladro” giuro su tutti i santi che non sono stato io. Sono innocente “!
Il giudice” non so se credere ai tuoi giuramenti sui santi o alla coda del gallo che fuoriesce dal tuo cappotto “!

È come la storia che oggi si ripete identica in Iran  con il D’Alema che  rappresenta il ladro e di fronte al giudizio internazionale giura che non prende soldi dall’Iran e che le sue intenzioni sono umanitarie!
Ma le foto con il rappresentante esteri del regime iraniano che ha ucciso un centinaio di soldati italiani tra cui quelli morti nel l’attentato a Nassiria ben rappresentano il coinvolgimento di D’Alema nella giustificazione del massacro e della repressione nonché il terrorismo iraniano!
D’Alema vergognati!

Davood Karimi, presidente dell’associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

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