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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

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Alba Montori su Facebook

martedì 12 settembre 2017

A proposito di stupro

Si fa ultimamente un grande uso e abuso  della parola "stupro". Come se la violenza sessuale  come crimine contro le donne fosse una scoperta recente e non una pratica promossa dal patriarcato da millenni non certo per puro divertimento maschile, ah no, ma per il nobile fine della procreazione! ( sarcasmo)
Perchè " per quanto riguarda le donne, loro non sarebbero mai o quasi  disponibili, perciò è più che legittimo forzarne un po' (quanto?) la natura". Queste le testuali parole che mi sono sentita affermare con grande autorità da un prete ( un eminente gesuita) nell'ormai lontano 1964, quando lo interrogavo sull'argomento...perché io SONO CURIOSA.
Allora di stupro si parlava il meno possibile, era un argomento decisamente tabù. Anche perché alcuni tipi di stupro erano tollerati o addirittura  incoraggiati dalla legge, come quello a scopo matrimoniale: la ragazza rapita e stuprata poi veniva sposata in chiesa (matrimonio concordatario) e lo stupro veniva miracolosamente cancellato dall'acqua santa.
Poi un giorno ( era il 1965) Franca Viola disse NO: niente "matrimonio riparatore" e in galera lo stupratore.
Fu l'inizio di una rivoluzione epocale, eppure ancora oggi le donne si dimenticano che  il sessismo patriarcale, che continua ad essere  coltivato e inculcato  nelle menti femminili e maschili da preti di ogni religione non è stato affatto vinto.
Perciò anche se "pare brutto" è nrcessario affermare che bisogna  partire dal presupposto che ogni maschio, pure quello che ci appare beneducato, gentile e rispettoso al cubo, pure quello di famiglia e che conosci e frequenti da quando sei nata, pure il prete e il confessore,  è un potenziale stupratore.
È terribile a pensarci, ma bisogna tenerne conto perchè è la realtà peggiore e più pericolosa per le donne del patriarcato sessista. E a meno che il maschio non sia gay ( e anche in tal caso nemmeno sempre ) esiste ed è pericolosa perché questa è la "sua naturale" natura maschile, stratificata in circa 9 o 10mila anni di patriarcale convinzione. Almeno finché la rivoluzione antisessista non abbia provveduto ad eliminare queste forme di comportamento violento prevaricatore e aggressivo tra i sessi.

Che la mia vita femminile ( sessualità compresa) sarebbe stata SEMPRE in pericolo nei miei rapporti col maschile l'ho capito  prestissimo, che avevo 4 o 5 anni, e da allora sono stata ben attenta a non essere o mettermi mai in condizione ( sopratutto mentale) di "inferiorità" davanti a  qualunque individuo di sesso maschile: me lo ha insegnato mio papà, perché lui diceva che è "come agitare uno straccio rosso davanti a un toro "...

Ricordatevi che la prudenza non è mai troppa, DONNE.
Non accettate passaggi o caramelle da sconosciuti e anche con chi conoscete state sempre accorte a evitare le situazioni pericolose: subire violenza è sempre una esperienza orribile e difficile da metabolizzare.

AMg

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